Proprietà e caratteristiche del kuzu
Il kuzu è un amido proveniente dalla radice di un tipo di vite giapponese chiamata “pueraria lobata“, è privo di glutine, quindi può essere assunto anche dai celiaci, ed è ricco di carboidrati e di sali minerali (calcio, fosforo e ferro).
Il termine kuzu o kudzu tradotto in italiano significa eliminatore di tossine.
Sono molte le proprietà ad esso riconosciute tra cui:
- alleviare la stanchezza
- aiutare il calo della febbre
- aiutare la digestione e disturbi connessi alla colite
- una bevanda a base di kuzu fa passare la sbronza e i sintomi ad essa connessi.
Al kuzu, inoltre, viene riconosciuta la proprietà alcalinizzante sul sangue, è l’unico amido a presentare questa caratteristica.
*Alcalinizzare il proprio corpo è importante perchè significa purificarsi da un accumulo di acidità nel sangue (data dall’assunzione ad esempio di cibi “spazzatura” che il corpo non riesce a smaltire) che diventa terreno fertile per infiammazioni e malattie.
Negli ospedali giapponesi è tradizione usarlo come cibo per anziani ed infermi che non possono alimentarsi, in quanto tira su ed è facilmente digeribile.
I ricercatori, grazie a diversi esperimenti, si sono accorti che somministrare kudzu ai ratti “alcolisti” calma la loro tendenza a bere.
Le radici del kudzu sono ricche di isoflavoni tra cui la daidzeina, riconosciuta come agente anti-infiammatorio ed antimicrobico. La daidzeina agisce anche contro il cancro.
Usi del kuzu
Il kuzu è un ingrediente ancora poco conosciuto nella cucina, usato soprattutto dagli appassionati della macrobiotica (un tipo di cucina a cui recentemente mi sto avvicinando), e viene adoperare per addensare preparazioni come salse, zuppe, creme, gelati e budini.
Ecco alcune ricette in cui ho utilizzato il kuzu: i budini vegani alle fragole e la salsa di riso.
Di solito va impiegato tra il 5 e il 12% in relazione ai liquidi, altrimenti con l’ordine del 10% (in relazione alla farina) nei prodotti da forno per migliorarne la sofficità.
Quando serve per addensare creme o gelati la preparazione va successivamente fatta rapprendere in frigo per almeno 1 ora.
Il kuzu si presenta in grosse “pietre” bianche, per cui prima di usarlo occorre tritarlo per bene fino a ridurlo in polvere e scioglierlo in acqua fredda prima di aggiungerlo alle preparazioni.
Per tritare il kuzu uso un foglio di carta forno piegato in due, inserisco una piccola quantità e passo sopra con il matterello fino a triturarlo per bene.
Rimedio antireflusso
Sciogliere a freddo 1 cucchiaino raso di polvere di kuzu in mezzo bicchiere d’acqua.
Mettere sul fuoco a fiamma bassa rigirando spesso fino a poco prima del bollore, cioè quando il liquido cambierà colore diventando più trasparente.
Bere ancora tiepido, la sera prima di coricarsi o dopo cena.
Dove acquistare il kuzu
Potete trovare il kuzu nei negozi bio o specializzati in cibi macrobiotici, io spesso lo acquisto nella mia parafarmacia di fiducia, oppure sul sito e-commerce di fiducia Sorgente Natura.
Lo trovate sia in bustine che in barattoli di vetro, consiglio la marca “la finestra sul cielo”
.
Se siete interessati a qualche ricetta con questo prodotto, restate sintonizzati sul mio blog e presto avrete qualche bella idea.
Spero che l’articolo vi sia piaciuto, alla prossima.
*tra gli alimenti alcalinizzanti abbiamo il limone, insalate verdi e mandorle (al contrario sarebbe bene limitare l’uso di carni e zuccheri raffinati). Introdurre alimenti alcalini nella propria dieta permette di vivere meglio e ammalarsi meno, grazie all’aumento delle difese immunitarie.